È una star up made in Puglia e ha già all’attivo un viaggio a bordo della Crew Dragon di SpaceX. Parliamo di Rea Space, azienda italiana specializzata nella progettazione, ricerca e sviluppo di dispositivi indossabili e strumenti di protezione per gli esseri umani nello spazio. Ma cosa c’entra la moda?
di Domenico Casoria
Durante la tappa di Martina Franca, nella seconda edizione di Are-ApulianRunwayExperience – evento svolto dal 9 al 13 novembre e che unisce artigianato e moda made in Puglia – sono state presentatele tuteEMSi di Rea Space. Premiate con il Compasso d’oro2024, hanno sfilato su una passerella vera e propria rinsaldando il rapporto che lega moda e spazio. Ma l’azienda sta già lavorando a nuovi progetti e allo sviluppo completo di una tuta per il prossimo allunaggio. Ne abbiamo parlato con Ilario Lagravinese, co-founder e CMO dell’azienda. “EMSi è stata creata per missioni di media e lunga durata. È una tuta intraveicolare, da utilizzare, quindi, all’interno del veicolo”
La tuta EMSi
Già a bordo della CrewDragon, EMSi nasce con uno scopo preciso: quello di contrastare la perdita di massa muscolare e di tessuto osseo che si hanno in assenza di gravità. “È stata creata per missioni di media e lunga durata -sottolinea Lagravinese –. È dotata di un triplice sistema. Un tessuto specifico ad alta tecnologia (antibatterico e che contrasta i raggi cosmici) a compressione. Questa caratteristica è necessaria per una corretta distribuzione dei liquidi corporei –. Ci sono poi dei sensori che rilevano tutti i movimenti dell’astronauta e che lavorano in simbiosi con alcuni elettrodi collocati sui muscoli posturali del corpo”. Un progetto articolato, quindi, che però tiene in considerazione anche la variante del design.
Nello spazio con stile
“I primi prototipi erano blu, ma le tute sono poi diventate nere perché abbiamo aggiunto il grafene”, continua ancora Lagravinese. Rispetto ai materiali, come si può immaginare, è quasi tutto top secret. “I materiali scelti certe volte nemmeno esistono. Quindi ne utilizziamo alcuni che sono brevettati da noi insieme all’azienda che si occupa proprio di tessuti”. Dicevamo dello stile. Per Rea Space è comunque una questione di bilanciamento con la funzionalità. “Siamo sicuramente vincolati a un prodotto che sia comodo, funzionale, pratico, ma è anche importante rendere questo prodotto bello da vedere, evidenziando il made in Puglia. Sulla tuta, oltre al logo di Rea Space campeggia quello dell’Agenzia Spaziale Italiana, determinante dal punto di vista della missione insieme all’Aeronautica Militare.
Com’è nata
L’azienda, va detto, mette insieme diverse competenze. “Siamo quattro soci, ognuno con competenze diverse – specifica Lagravinese –. Il progetto però nasce da Flavio Augusto Gentile, CEO e ideatore, che si occupava della progettazione e realizzazione di costumi da nuoto agonistico. Durante il periodo della pandemia, proprio Flavio si è imbattuto in un documentario che parlava delle problematiche che si presentano agli astronauti in microgravità, e ha deciso di spostare le competenze utilizzate per i costumi alle tute per lo spazio”. Ora il nuovo progetto per completare quelle che serviranno per il prossimo viaggio verso la Luna. Ma non è l’unica novità.
I progetti futuri
“Negli ultimi anni abbiamo notato questo interesse della moda verso lo spazio, anche dopo le collaborazioni intraprese da Prada – conclude Lagravinese -, che non esclude l’allargamento di Rea Space a nuovi settori. Siamo stati contattati da alcune case di videogiochi interessate nel nostro progetto, ma anche da altre case di moda. E stiamo anche lavorando su un prodotto terrestre che ha l’obiettivo di prevenire infortuni a livello sportivo. Potendo monitorare tutte le fasi di attività biomeccanica, infatti, saremo anche in grado di capire se il movimento che l’atleta sta facendo è scorretto, scongiurando così possibili infortuni”. Da Rea Space si mettono insieme tecnologia e stile. Un connubio perfetto.
Immagini Backlight Creators e Beyond Brothers
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