Se a fare il Made in Italy è il processo intermedio

A febbraio Lineapelle ha ospitato la seconda edizione di Lineapelle Interiors, il progetto espositivo dedicato all’incontro di pelli e altri materiali nei complementi d’arredo. Con un obiettivo: mettere in luce il connubio tra il mondo della progettualità e le maestranze artigiane. Proprio al centro di questo incontro – nel “processo intermedio” – si nascondono le ragioni dell’eccellenza italiana

di Domenico Casoria

 

Che il Made in Italy non fosse solo un’etichetta, era ormai chiaro da tempo. Quello che invece non è sempre evidente al primo sguardo, è quanto il processo creativo chiami in causa un’infinita di fattori. Tra cui quel mondo di mezzo di maestranze che lavora al sogno che continuiamo ad esportare ovunque. L’edizione di quest’anno di Lineapelle Interiors – la rassegna espositiva che evidenzia come la pelle e gli altri materiali possono incontrarsi nella progettualità – ha ospitato 19 installazioni create da 37 aziende. Che hanno collaborato per valorizzare e implementare l’eccellenza innovativa della filiera nel settore dell’interior design.

Made in Italy

Come sottolineato da Maurizio Molini, direttore creativo di Lineapelle Interiors, il Made in Italy non è solo un prodotto finito. “Attraverso questo spazio vogliamo rendere evidente il processo produttivo. Il Made in Italy è tutto quello che si colloca tra l’idea di un prodotto e la sua realizzazione. In altre parole, il numero esorbitante di maestranze e competenze che sono il risultato di duemila anni di storia”. Insomma, un labirinto articolato di conoscenza, abilità e visione. “L’ideazione di un oggetto d’arredo è simile a quella della pratica artistica. In un quadro del rinascimento italiano il modo in cui veniva realizzata l’opera era parte integrante dell’opera. Non secondario, ma paritario” aggiunge Molini.

Il processo di creazione

Un processo di creazione che non può essere quindi riassunto solo come una successione di passaggi tecnici. Non è tanto il passaggio dall’idea alla realizzazione, quanto il percorso filosofico che attraversa la materia e la forma, per diventare tangibile. Il punto di mezzo, quel luogo-non-luogo tra la nascita dell’idea e il prodotto finito, è dove si manifesta la vera arte del saper fare. Per certi versi, un atto di resistenza contro la logica dell’immediatezza: una difesa della creazione di qualcosa che non sia solo un oggetto, ma un’esperienza estetica, una parte di una tradizione che si rinnova. È qui che la visione si confronta con la realtà del materiale, che il sapere manuale incontra il design. Non si tratta semplicemente di applicare tecniche o metodi, ma di una trasformazione che è al contempo razionale ed emotiva.

Il pensiero creativo diventa quindi concreto

Ed è stata proprio la concretezza una delle chiavi di lettura delle installazioni presentate quest’anno. O forse il bilanciamento, tra il lato artistico e la fruibilità. Pavimenti, pareti, tavoli, sedie, paraventi, divani, camerette e bagni – tutto quello che si è visto a Lineapelle Interiors potrà essere utilizzato nella vita di tutti i giorni. Su quei divani, un giorno, potremo ridere o piangere. Attorno a quei tavoli, diventare una famiglia. In quei mobili, sistemare chi siamo davvero. Non è forse questo il vero segreto del Made in Italy?

Leggi anche:

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER