Telfar e Aupen sono due brand attorno ai quali si è generato un considerevole hype. Due brand “nativi vegani” e, per questo, apprezzati dalla cosiddetta “gente che piace”: celebrities, attori, influencer. Entrambi, però, a un certo punto della loro storia d’impresa hanno fatto una scelta spiazzante. Hanno iniziato a usare la pelle. Ecco perché la domanda che potrebbero farsi a vicenda è proprio questa. “Ti ricordi quando eravamo vegani?”
di Massimiliano Viti
“Ti ricordi quando eravamo vegani?”. Potrebbe iniziare così il racconto di Telfar Clemens, lo stilista liberiano-americano che nel 2005 fondò il marchio Telfar. Il motto dell’azienda è realizzare modelli “non per te, ma per tutti”. Il marchio è diventato talmente famoso tra le celebs che Beyoncé lo ha citato nel brano Summer Renaissance uscito nel 2022: “Questa borsa Telfar importata. Birkin? Quelle sono in magazzino”. Il successo del marchio è esploso con le shopping bag, prodotte per la prima volta nel 2014 e modellata sulla forma di una borsa della spesa di Bloomingdale’s. L’hanno ribattezzata Bushwick Birkin. Bushwick da un quartiere di Brooklyn, un tempo industriale e ora alla moda. Birkin dal nome della borsa più famosa (e costosa) di Hermès. La borsa di Telfar non era in pelle e ciò aveva fatto del marchio uno dei brand vegani più in voga nella moda. Lo è stato per almeno un decennio.
Quando eravamo vegani, pt 1
Nel 2021 Telfar inizia a “deragliare”, realizzando una prima e sola borsa in pelle. È la Quilted Large Shopper presente nella collaborazione con Moose Knuckles. Il 30 settembre 2024, però, Telfar ha fatto il grande passo, lanciando The Carry, una nuova borsa completamente in pelle. Uno shock per molti. Per alcuni appassionati di moda, l’introduzione della pelle ha il significato di una grande vittoria. Mentre la vegan leather rappresentava un incentivo all’acquisto per gli acquirenti più facilmente irretibili con fantasie green, altri ritenevano che non avesse la durata desiderata. Anche il prezzo era considerato un punto di debolezza. La pelle è nota per la sua durevolezza.
Alcuni fan del marchio non hanno apprezzato, sottolineando che il passaggio alla pelle potrebbe andare contro l’etica di Telfar. Ma, in generale, l’accoglienza è stata molto buona. Il cambiamento segna una nuova era per Telfar, offre qualcosa di nuovo e fresco ai suoi clienti più fedeli e amplia l’appeal del brand. Anzi, potremmo dire che Telfar non si limita a modificare i materiali, ma inaugura una nuova stagione e cambia le regole del gioco. La pelle rappresenta anche la risposta del marchio (indipendente e di proprietà di un uomo di colore) al lusso tradizionale. “Sebbene i nostri prezzi siano più di 4 volte superiori alla nostra linea tradizionale, sono dieci volte inferiori a borse paragonabili. Accoglieremo con piacere qualsiasi confronto”.
Quando eravamo vegani, pt 2
“Ti ricordi quando eravamo vegani?” potrebbe chiederselo anche Nicholas Tan, ex modello di Singapore e ora imprenditore con il marchio di borse Aupen, lanciato alla fine del 2022. Il brand è diventato virale in maniera velocissima, dopo che le sue borse sono state fotografate nelle mani delle più note influencer statunitensi. L’elevata visibilità del marchio a Hollywood, la sua reputazione di brand vegano e il prezzo inferiore ai 500 dollari si sono rivelati una combinazione vincente. Ma quasi con la stessa rapidità con cui è diventato famoso, Aupen è passato alla pelle. Sul South China Morning Post la definisce una scelta di sostenibilità.
“Abbiamo sostituito i materiali vegani con la pelle di vitello perché abbiamo scoperto che l’uso dei materiali vegani era meno sostenibile dal punto di vista della produzione. La pelle di vitello è più costosa, ma è un investimento da cui si può ottenere un uso quotidiano migliore”. Poi, a WWD, Tan spiega che “abbiamo iniziato con la vegan leather e ora utilizziamo solo pelle. I nostri clienti ci hanno dato un ottimo feedback e intendiamo continuare”. Questo switch ha senza dubbio agevolato la partnership tra il marchio e LVMH Métiers d’Art per effetto della quale il brand non solo trasferirà la produzione in Francia, ma potrà accedere alla filiera di proprietà LVMH, concerie comprese. Non a caso, Aupen ha già avviato lo sviluppo di nuovi prodotti con alcune aziende della galassia LVMH. Per esempio, Tanneries Roux.
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