Essere presenti nella corsa all’Intelligenza Artificiale è diventato un must a prescindere dalle necessità, dagli obiettivi e dalle strategie. La filiera della moda non è esente da questa superficialità e Lineapelle, corre ai ripari con una serie di progetti per costruire un ecosistema condiviso di conoscenza e soluzioni concrete. Perché l’AI non può essere una moda: è una cosa seria
di Luca Fumagalli
“Ciao! Sono LENA, la tua Al Advisor per Lineapelle. Il mio nome significa Lifestyle, Experience, Newness, Al. Sono stata creata da Ingenium e Hevolus, personalizzata proprio per guidarti nel mondo Lineapelle: dalla fiera agli espositori, dai trend stilistici alle innovazioni sostenibili. Sono qui per offrirti assistenza, informazioni e un’esperienza su misura, sia durante l’evento che online. Come posso aiutarti oggi?”. Siamo all’ultima edizione di Lineapelle, svolta a Fiera Milano Rho dal 23 al 25 settembre scorso.
Edizione che segna, sotto un certo punto di vista, una svolta, catapultando l’evento e la sua identità nel mondo di cui tutti parlano, che tutti rincorrono, che tutti – forse – poco capiscono. È il mondo dell’Intelligenza Artificiale che Lineapelle, per renderla un effettivo strumento di sviluppo per la sua community e la sua filiera, ha deciso di affrontare nel modo più ampio e strategico possibile. Dimostrando e facendo capire, prima di tutto, che l’Intelligenza Artificiale è una cosa seria. Poi, lanciando la sua prima AI advisor: LENA, la punta di un iceberg progettuale del quale scriviamo in questo articolo.
L’Intelligenza Artificiale è una cosa seria, capitolo primo
Uno dei rischi concreti di questo periodo storico – tra i tanti – è che l’Intelligenza Artificiale venga completamente fraintesa, rincorsa senza obiettivi chiari e strategie definite dalle aziende, trasfigurata in una sorta di bacchetta magica capace (in teoria) di sostituire il fattore umano e risolvere ogni problema. Commerciale, comunicativo, di governance. È un’illusione: un errore, un travisamento pericoloso. Ecco perché Lineapelle ha varato il progetto AiMateriality in collaborazione con Limitless, società specializzata in open innovation. Limitless è tra i promotori di Ingenium, piattaforma italiana che punta a collegare il settore del Made in Italy con quello delle tecnologie emergenti: Intelligenza Artificiale, soprattutto. Un progetto che ha tenuto banco a Lineapelle per un pomeriggio intero e che il 14 ottobre è approdato al Gitex Global di Dubai, una delle più grandi manifestazioni al mondo dedicate alla tecnologia, all’innovazione e alle startup.
Fatti, non parole
LENA è solo un “semplice” e, se si vuole, appariscente esempio di come mettere l’AI al servizio delle imprese. AiMateriality, per Lineapelle vuole essere questo e – ovviamente – di più. Vuole essere una piattaforma di confronto e narrazione in ottica di open innovation. Vuole offrire spunti di riflessione e stimoli evolutivi per gestire al meglio un’azienda della moda e le competenze di chi ci lavora. Vuole presentare storie esemplari, come è accaduto durante Lineapelle.
Tre storie esemplari
AiMateriality, durante Lineapelle, ha proposto un panel tutto al femminile dedicato alla presentazione di tre startup tecnologiche dedicate ad applicazioni AI avanzate nel mondo del lifestyle e della moda. Yuliya Raquel di Patternfast dalla Silicon Valley ha raccontato del suo lavoro dedicato alla prototipazione rapida e alla personalizzazione dei prodotti. Anna Bonciani di Temera è, invece, leader nella tracciabilità e nei digital product passport, fondamentali per garantire trasparenza, autenticità e sostenibilità nei settori della moda e del lusso. Francesca Bucci di Ephoto, a sua volta, si occupa di mappare la presenza dei brand online, sui siti e sulle piattaforme di vendita, con un grado di precisione e profondità utili alle attività di profilazione dei prezzi dei prodotti e per la comunicazione visiva e l’ottimizzazione dei contenuti digitali.
L’Intelligenza Artificiale è una cosa seria, capitolo secondo
Il secondo progetto di Lineapelle si chiama Lineapelle on the Road – Trame Intelligenti: l’intreccio tra moda e AI. Anch’esso si è presentato in fiera lo scorso settembre, dopo aver organizzato alcune tappe di approfondimento nei distretti italiani della fashion supply chain. LORO (acronimo di Lineapelle on the road) “vuole diventare un osservatorio delle best practice dell’AI introdotte dalle PMI italiane nei vari distretti” – annuncia la CEO di Lineapelle Fulvia Bacchi. Moltissimi sono gli esempi di come può essere applicata l’Intelligenza Artificiale nella moda già messi sotto la lente di ingrandimento. Ne ha parlato Marina Paolanti, ricercatrice al VRAI-Visione, Robotica e Intelligenza Artificiale. Tra questi l’uso dell’AI generativa per variare le combinazioni di colori dei prodotti e l’AI che da poche immagini è capace di ricostruire la scarpa con dettagli accurati. Oppure, il caso, raccontato in prima persona dal CEO Alberto Masenadore, di Peron Shoes.
Un caso particolare
“È passato un anno e mezzo da quando la nostra ballerina disegnata dall’AI è stata presentata al WAICF – World AI Cannes Festival – dice Masenadore -. Abbiamo cominciato con la tecnologia RFID per il tracciamento delle pelli e della produzione. Poi siamo passati all’e-commerce per il nostro marchio Via della Paglia. Poi all’introduzione della blockchain con la tecnologia NFC per arrivare al passaporto elettronico. Per sperimentare abbiamo utilizzato l’AI generativa che ci ha disegnato un paio di ballerine. La particolarità è che, mentre tutti ne parlavano, noi abbiamo materialmente realizzato l’oggetto, mostrando concretamente le capacità dell’AI”.
Dare valore alle competenze
Cercando di definire come le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale possono incidere positivamente sulle aziende, LORO è arrivata al centro di una questione di cui tanto si dibatte: l’AI brucerà posti di lavoro? “Quando c’è un’innovazione aumentano. È storia. È accaduto con l’arrivo dei robot, dei computer, delle mail, del digitale e del web. Farà dei lavori che oggi svolgiamo noi e che tra qualche anno definiremo disumani. Avete presente la dattilografa?”. A dirlo, a Lineapelle, è stato Valter Fraccaro, presidente di SAIHUB, incubatore di tecnologie e servizi di Intelligenza Artificiale complementari.
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