Si chiama Lumente ed è la piattaforma di case di lusso gestite come classici hotel e firmate da alcuni marchi del fashion system, da Fendi a Karl Lagerfeld. Non è la prima volta che succede, ma oggi rappresenta la dimostrazione che, insieme alla crescente centralità dell’esperienza, i marchi di moda hanno sviluppato anche un certo fiuto per le nuove frontiere dell’abitare
di Domenico Casoria
Negli ultimi anni – insieme alla crescente centralità dell’esperienza – i marchi di moda hanno sviluppato anche un certo fiuto per le nuove frontiere dell’abitare. Non parliamo, chiaramente, di una possibilità concreta per tutti. Quanto più di un lusso in(accessibile) attraverso cui la moda può portare avanti la sua narrazione.
Gli ultimi ad aver firmato una partnership nel mondo residenziale sono stati Kerten hospitality, azienda che gestisce proprietà immobiliari e The One Atelier, società leader nel mondo del design di lusso. Il frutto di questa collaborazione si chiama Lumente, piattaforma di case di lusso gestite come classici hotel e firmati da alcuni marchi del fashion system, da Fendi a Karl Lagerfeld. Ma non è la prima volta che succede.
La nuova frontiera della moda
L’obiettivo di Lumente, in sintesi, è proprio quello di rivoluzionare il concetto di hospitality rivolgendosi a brand internazionali. Ispirato al latino “lumente”, che riprende il concetto di illuminare, la piattaforma si propone di dare vita a una nuova idea di ospitalità: personalizzata, immersiva, sicura e in sintonia con i cambiamenti culturali e i desideri dei viaggiatori moderni. Nel pacchetto offre un servizio completo, dalla progettazione alla realizzazione, per realtà che vogliono esprimere la propria identità attraverso progetti immobiliari distintivi.
Non si tratta solo di firmare un edificio, ma di incarnare l’essenza del marchio in esperienze memorabili. “Non stiamo solo creando hotel o residenze: stiamo dando forma all’anima dei brand più influenti del mondo sottolinea al quotidiano Il Sole 24 Ore Marloes Knippenberg, ceo di Kerten Hospitality –. Siamo il punto di convergenza tra investitori, marchi e sviluppatori, per orchestrare ogni progetto con coerenza e visione.
Non è la prima volta
Un nuovo modo di raccontare storie, quindi, che passa comunque dai codici riconoscibili di un brand. Certo, l’expertise non manca. The One Atelier, per esempio, ha già portato avanti progetti di questo tipo, come le residenze Büyükyali arredate da Fendi a Instanbul o le Szervita residences realizzate con arredi Bentley a Budapest. Il concetto di un nuovo tipo di abitare, però, è al centro dei progetti dei marchi già da qualche anno. Nel 2019 Giorgio Armani è entrato nel settore dell’immobiliare con Residences by Armani/Casa nella zona di Sunny Isles Beach a Miami. 56 condomini e 308 residenze, tutte arredate in stile Armani, dai mobili alle finestre fino agli infissi.
Due anni fa, nel 2023, è invece toccato a Missoni con il suo Missoni Baia realizzato sempre a Miami in collaborazione con Oko Group. Una torre di 57 piani situata sul lungomare nel quartiere di Edgewater e caratterizzata dal motivo a zig-zag del marchio. Una varietà di colori a decorare gli ombrelloni della piscina. 249 residenze e materiali di prima qualità. E poi l’esempio più lampante di un rapporto ormai simbiotico.
Quello di Bulgari. Che ha annunciato il suo ingresso nelle residenze di lusso con il Bulgari Lighthouse di Dubai, una torre residenziale su Jumeirah Bay pronta entro il 2027. L’opera, firmata da Antonio Cittero e Patricia Viel, si ispira alle forme organiche e alle curve del corallo che vengono richiamate dalla facciata. La torre di 27 piani avrà un totale di 31 residenze, tra cui una Sky Villa a tre livelli con nove camere da letto e una terrazza di 13.000 piedi quadrati. Ogni residence avrà il suo ascensore privato e l’intero palazzo sarà dotato di servizi condivisi oltre a chef privati e concierge dedicati. Insomma, un lusso extra.
Immagini Bulgari e Missoni
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