Mentre da una parte parlano di realtà aumentata e investono “nel digitale”, alcune griffe non perdono occasione per raccontare la meraviglia dal saper fare da cui nascono i loro accessori. Come dimostrano Valentino e Dior
Non passa giorno senza la notizia che una griffe del lusso abbia deciso di varare un nuovo progetto a trazione digitale. Investimenti nell’e-commerce, utii per bypassare lo stress pandemico e sostenere le vendite. Sviluppo di app e servizi di realtà aumentata per fare su misura (virtualmente), per esempio, la propria scarpa. Intelligenze artificiali che disegnano intere collezioni. Ingresso nel mondo del gaming vestendo i protagonisti di giochi virtuali come nuova frontiera del marketing. Poi, quasi ritmicamente, vengono invece condivisi contenuti che vanno nella direzione della miglior storymaking di prodotto. Contenuti video che raccontato l’orgoglio artigianale del lusso, come nei due casi che vi linkiamo nelle prossime righe.
L’orgoglio artigianale di Dior
Maria Grazia Chiuri, mente creativa di Dior, ha più volte esaltato, la maestria degli artigianali che confezionano gli accessori della griffe francese. Un savoir faire che il video qui sotto esplicita in tutta la sua bellezza, raccontando in soli 68 secondi (come potete ammirare cliccando qui) la costruzione della it bag Caro. La borsa è tutta italiana, dalla pelle alla manifattura, che prevede anche dettagli in oro. Passando per una lunghissima, minuziosa serie di passaggi intermedi. La pelle di vitello, come scrive vogue.it, dopo la fase di taglio passa “alla fase di trapuntatura che richiede ben 18.000 punti e che dà vita all’iconica trama geometrica Dior”.
E quello di Valentino
In questo caso i secondi sono 90. Quanto basta a Valentino, nella seconda puntata del progetto Mastery Class, per raccontare le 5 ore di lavorazione necessarie per realizzare una borsa della linea Roman Stud. Modello che, va detto, è nato per celebrare i 10 anni della collezione Rockstud, vera gallina dalle uova d’oro per Valentino. Per vederlo cliccate qui.
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