Qualche anno fa andare in giro indossando una scarpa con i tacchetti sarebbe stato ridicolo. Oggi è cool. Pur non essendo una novità in senso assoluto, il binomio tra calcio e moda non aveva mai toccato i livelli attuali. La chiamano “blokecore” ed è diventata una tendenza planetaria. Ecco perché
di Massimiliano Viti
Il binomio tra calcio e moda non ha mai toccato i livelli attuali. La diffusione di questo sport negli USA ha fatto assumere alla tendenza blokecore una portata planetaria. Questa tendenza è identificata nel look composto da una maglia di una squadra di calcio (vintage o disegnata da uno stilista famoso), un paio di jeans e un paio di sneaker. Il termine “bloke” fa riferimento allo slang che identifica i ragazzi inglesi che indossano nella vita di tutti i giorni la maglia del club di cui sono tifosi. L’ascesa del blokecore è stata poi favorita dalle collaborazioni tra iconici marchi di abbigliamento sportivo come Adidas e Nike e brand del lusso come Gucci e Balenciaga. Ed è chiaro che, se con una maglia da calcio indossi anche gli scarpini classici degli stadi – tacchetti compresi -, il look acquista maggiore rilevanza.
È il momento del blokecore
Negli Stati Uniti, la sneaker è da sempre quella da basket o – semmai – quella ispirata a questo sport. Ma di recente, due fattori hanno scombinato le regole. Primo: il mercato della sneaker ha attraversato una crisi d’identità. Secondo: la popolarità del calcio è cresciuta. Anche grazie al campionato mondiale per club che si concluderà a metà luglio e quello per le rappresentative nazionali che si svolgerà a giugno 2026 in USA, Messico e Canada. Così si sono create le condizioni per la diffusione della soccer shoe: le sneaker ispirate al mondo del calcio.
Bimma Williams, esperta di marketing di sneaker e fondatrice della piattaforma Collab Lab crede che “gran parte del successo delle scarpe da calcio sia legata al desiderio dei consumatori di qualcosa di molto diverso da ciò che è stato loro proposto da decenni”. Ecco, allora, che la crescente popolarità del modello Samba di Adidas (una scarpa da calcio retrò che ha conquistato il mercato delle sneaker negli ultimi due anni) ha fatto da apripista alla soccer shoe. Ora i giganti delle sneaker, i marchi del lusso e i consumatori più trendy stanno diventando sempre più ossessionati da questo stile di calzature. Che comprende non solo la silhouette della scarpa da calcio, con fondi e volumi ridotti, ma prevede anche la presenza dei tacchetti per l’uso quotidiano.
Una maggior visibilità culturale
“Il calcio ha acquisito una maggior visibilità culturale, grazie all’aumento del pubblico statunitense e al crescente profilo internazionale del calcio femminile. Pertanto, l’estetica del calcio è ora familiare a più persone”, ha affermato a Business of Fashion l’autrice della newsletter Style of Play, Lauren Cochrane. Siamo di fronte ad una moda passeggera? “La chiave per radicare questo fenomeno nella cultura è avere una strategia di coinvolgimento costante con nuovi volti, nuove attivazioni, approcci di marketing creativi e collaborazioni” afferma Williams. In passato il calcio ha influenzato la moda solo per brevi periodi, magari in concomitanza con i campionati mondiali di calcio. Terminati i quali, tutto è tornato nei ranghi. Nel dicembre scorso, però, Louis Vuitton ha anticipato la tendenza della soccer shoe presentando una sneaker ispirata alle scarpe da calcio, ma di lusso: la LV Soccer (990 euro), disegnata da Pharrel Williams.
Questione di DNA
Nel panorama fashion ci sono due marchi che più degli altri hanno il calcio nel loro DNA storico: Bikkembergs e Pantofola d’Oro. Lo stilista Dirk Bikkembergs, che nel 1986 ha fondato il marchio, aveva un’attrazione così forte per il football che nel 2005 acquistò perfino la squadra di calcio della città italiana dove aveva il suo quartier generale: il Fossombrone (Pesaro-Urbino). “Ci sono forti parallelismi tra moda e sport nello street style, nel linguaggio del calcio e nel modo in cui questa sottocultura sportiva può diventare di moda” commenta Lee Wood, direttore creativo Bikkemebergs in una intervista pubblicata da Fashion United. Dario Predonzan, CEO del marchio, prevede che lo sviluppo della soccer shoe si concretizzerà maggiormente l’anno prossimo. Al recente Pitti Uomo di Firenze, il marchio ha presentato una soccer shoe che viene venduta see now, buy now in limited edition, frutto della collaborazione con lo stilista russo di streetwear Gosha Rubchinskiy. La scarpa, totalmente Made in Italy, servirà per dare rilevanza al marchio e aprirgli le porte in mercati come Stati Uniti e Germania.
Come sfruttare il blokecore
Anche Pantofola d’Oro, marchio indossato dai calciatori (Sivori, Rivera, Mazzola, Suarez, Altafini sono alcuni dei suoi clienti testimonial), si sta impegnando a fondo per poter sfruttare il trend blokecore. “Nella nostra soccer shoe abbiamo ripreso un fondo realizzato negli anni ’60 ad hoc per il Sud d’Italia, dove c’era una maggiore percentuale di campi di calcio non in erba per cui i calciatori avevano bisogno di una scarpa con determinate caratteristiche” racconta il CEO Kim Williams. Questo modello è sempre stato nella collezione, ma le sue vendite sono a mano a mano scese. Ora invece è molto richiesto. “Proprio negli USA un paio di marchi ci hanno contattato per valutare una partnership produttiva” afferma Williams. Inoltre, per celebrare i suoi 140 anni, Pantofola d’Oro ha presentato a Pitti un progetto di street soccer con lo stilista sudafricano Thebe Magugu. “Il calcio è più di uno sport: è cultura, identità, connessione. Siamo orgogliosi di collaborare con Thebe per una collezione che unisce mondi, stili e storie diverse, e che celebra il potere del calcio di ispirare e includere” ha affermato Williams.
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