La multinazionale francese del lusso gioca una partita a sé nella frenesia della mergermania e mette a segno due operazioni di altissimo profilo: rivoluziona la dimensione di Virgil Abloh e riporta alla ribalta Phoebe Philo
Due nomi. Due destini. Due scommesse di diversa natura, ma con un prevalente denominatore comune: LVMH. La corazzata francese nelle ultime settimane ha chiuso la “pratica Emilio Pucci”, salendo dal 66 al 100% del capitale della griffe. Ma, soprattutto, ha messo a segno due operazioni di estremo interesse e grande visione prospettica. La prima riporta alla ribalta una stilista ritenuta tra le più influenti del fashion system. Parliamo di Phoebe Philo, l’artefice della trasformazione di Celine e del suo decollo finanziario: da 200 a oltre 700 milioni di euro nel 2017, quando ne lasciò la direzione. La seconda coinvolge l’attuale direttore creativo del menswear di Louis Vuitton, Virgil Abloh, il brand ultracool da lui fondato: Off-White.
Il ritorno di Phoebe Philo
La scommessa di LVMH, per quanto riguarda il ritorno di Phoebe Philo, 48 anni, nella moda si riassume in fretta. Il gigante francese per la prima volta sostiene un’etichetta senza includerla nel suo portafoglio. La stilista, infatti, rientra nel fashion system non semplicemente con l’incarico di direttrice creativa, ma come proprietaria di un brand proprio in società con LVMH. Si sa ancora molto poco sull’identità del brand (la rivelazione dovrebbe avvenire a gennaio 2022), se non il fatto che sarà una griffe di abbigliamento e accessori “radicata nella qualità e nel design eccezionali”. Del resto, come dice il CEO di LVMH, Bernard Arnault, stiamo parlando di “una dei designer più talentuosi del nostro tempo. Sono molto felice di collaborare con Phoebe nella sua avventura imprenditoriale e le auguro un grande successo”. Da parte sua, la stilista dice a Business of Fashion che “non vedo l’ora di tornare in contatto con il mio pubblico. Essere indipendente, governare e sperimentare alle mie condizioni, è estremamente significativo”.
Virgill Abloh
In virtù di un “accordo innovativo”, LVMH ha acquisito il 60% del capitale di Off-White, lasciandone il 40% ad Abloh. Il quale, però, in seno alla multinazionale francese del lusso, avrà carta bianca creativa. In altre parole: potrà spaziare oltre i confini maschili di Louis Vuitton. In altri termini, Abloh avrà la possibilità di lanciare marchi e siglare partnership con tutti i marchi della galassia LVMH. Per esempio: “Ci sono aree all’interno del business wine – dice Abloh a WWD – che sono attraenti per me. Aree all’interno dell’hospitality, dei gioielli, ma anche piccole nicchie all’interno del segmento della moda. I miei occhi sono sempre stati aperti al modo in cui moda, arte e cultura possono fondersi. C’è un’opportunità per far crescere nuovi segmenti e radicarmi all’interno del gruppo LVMH”. Michael Burke, presidente e CEO di Louis Vuitton, ha evidenziato che l’accordo segna un nuovo tipo di relazione tra un direttore creativo e un conglomerato come LVMH.
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