Nella ripartenza post Covid la parola chiave è “revenge”

Revenge: reagire e ritornare a una nuova normalità. Il fashion system affronta la faticosa incertezza dell’era post pandemica cercando di riconquistare il terreno perduto e scoprendo, a volte, la necessità di esplorare nuovi spazi di sviluppo

La parola chiave, che rimbalza ormai da mesi tra webinar, analisi e bilanci delle griffe, è: revenge. Revenge shopping. Revenge travel. Il revenge a tutti i livelli e in tutti i settori. Revenge che suona più come “adrenalica rivincita” che come “militaresca vendetta” nei confronti del dissesto causato da Covid. Perché, in fin dei conti, più che “tornare come prima”, l’obiettivo è quello di riconquistare il terreno perduto accettando la sfida di dover esplorare nuovi spazi di sviluppo.

La parola chiave è: revenge

L’ago della bilancia, in qualsiasi contesto si voglia applicare l’idea di “revenge”, è la Cina. L’indice Jing Daily Krane Shares China Global Luxury lo scorso aprile ha raggiunto il livello più alto di sempre: 333,33 punti, nettamente sopra il picco prepandemico di 249,9. Elaborato da Jing Daily, tale indice replica la performance del mercato globale del settore del lusso, con particolare attenzione al business realizzato a Pechino. Ciò vuol dire che i consumatori di lusso cinesi hanno speso come mai in passato per la moda. Per il secondo mese consecutivo, Kering ha occupato la prima posizione dell’indice. LVMH e Capri Holdings hanno lottato per il secondo e il terzo posto. Nell’ottica del revenge shopping, non è certo casuale. I turisti cinesi, non potendo più viaggiare, hanno scaricato nelle boutique presenti a casa loro tutta la loro ossessiva passione per il lusso occidentale. Quanto continuerà tutto ciò?

Revenge travel: l’incognita cinese

La domanda non ha una risposta immediata. Ha provato a darne una Moody’s che, in un recente report, ha migliorato le prospettive per il global retail. Ma ha, anche, espresso, tutta la sua cautela nel valutare il revenge travel. In altre parole: quando i cinesi torneranno a viaggiare, ci sarà un assalto agli aerei e alle boutique del lusso di Parigi, Londra e Milano? Il parere comune è che il rimbalzo sugli acquisti effettivamente ci sarà, ma come dicevamo, Covid ha insegnato ai cinesi a fare shopping “sotto casa”. Il limite del revenge, dunque, sta tutto in questa incognita.

Quello che potrebbe accadere al retail

Gli analisti di Moody’s osservano un “miglioramento su larga scala” per l’industria del retail nel 2021, grazie alla diffusione delle campagne vaccinali. L’agenzia di rating ha innalzato le prospettive del settore per la vendita al dettaglio da stabili a positive. Gli analisti stimano che l’utile operativo del settore crescerà dal 10% al 12% durante l’anno. I settori colpiti più duramente lo scorso anno, tra cui l’abbigliamento, sono quelli con la maggior possibilità di recupero. “Resta la probabilità che le nostre prospettive possano tornare a raffreddarsi con l’avvicinarsi del 2022” dice Mickey Chadha, vicepresidente di Moody’s, a Retail Dive.

Tornare a viaggiare: sì, no, quanto e per quanto?

Secondo Fitch Solutions il periodo di revenge travel durerà tra sei mesi e un annoAlipay North-West Europe prevede, invece, che l’aumento continuerà per molti anni spinto dalla crescita della classe media cinese. Gli analisti concordano nell’affermare che una parte considerevole della spesa resterà comunque a Pechino. A questo proposito, Erwan Rambourg di HSBC prevede una divisione a metà tra spesa cinese all’estero e consumi interni prima che questi ultimi guadagnino gradualmente terreno. “Il recupero sarà graduale in diverse regioni – dichiara a Business of Fashion Benjamin Vuchot, CEO di DFS Group -. Le compagnie aeree prevedono un pieno ritorno ai viaggi internazionali nei prossimi 3-5 anni. E quando muoversi diventerà possibile, il lusso sarà una delle prime categorie a beneficiarne”. È chiaro che ciò non avverrà quest’anno per Europa e Stati Uniti, sottolinea Mario Ortelli (Ortelli & Co). Il quale ritiene che il 2022 vedrà un “aumento significativo” dei viaggi continentali, soprattutto in Asia-Pacifico, seguiti da viaggi intercontinentali nel 2023.

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