È tempo di revenge fair: le fiere riaprono (anche) in presenza

Il 18 giugno 2021 è iniziata la Milano Fashion Week maschile, ideale restarting point per gli eventi che vedono protagonista il fashion system. Poi Pitti Immagine e Milano Unica, in attesa del piatto forte di settembre, con il treno delle fiere della moda: Lineapelle, Micam, Mipel, TheOne. Un vero e proprio revenge fair

Per Carlo Capasa, presidente di CNMI (Camera Nazionale Moda Italiana), l’edizione del prossimo settembre della Milano Fashion Week femminile potrebbe “essere la vera ripartenza. Credo che l’ 80% di quello che succederà sarà fisico”. Lo ha annunciato presentando le sfilate maschili svolte dal 18 al 22 giugno 2021 in formato phygital. Evento che ha segnato l’avvio di quello che potremmo definire il revenge fair italiano: l’attesa ripartenza dei saloni che rappresentano un punto di riferimento per tutta la filiera della fashion & luxury industry. Da Pitti a fine giugno arrivando Lineapelle a settembre, ecco una breve guida ragionata alla ripartenza degli eventi espositivi che tornano in presenza pur mantenendo attive le ormai rodate piattaforme di condivisione digitale.

È tempo di revenge fair

La Milano Fashion Week maschile ha scelto una necessaria dimensione ibrida, coerente con l’avanzamento della campagna vaccinale e, in Italia, con la progressiva remissione del contagio pandemico. Oggetto: le collezioni estive 2022. In programma: 48 appuntamenti, 9 presentazioni su appuntamento e 6 eventi per un totale di 63 brand in calendario. Quattro sfilate fisiche in presenza: Dolce & Gabbana il 19 giugno, Etro il 20 giugno e Giorgio Armani il 21 con un doppio appuntamento. Grido di battaglia: “La moda si rialza – dice Capasa -. Siamo in un momento di cambio epocale, la moda si sta trasformando. Abbiamo bisogno di investire molto nella sostenibilità, nella digitalizzazione, nella formazione perché si apre un mondo di nuovi mestieri. Questa è una rivoluzione vera”.

In attesa di settembre

Le sfilate maschili di Milano si pongono come ideale starting point del revenge fair che dall’Italia irradia la sua importanza in tutto il mondo. Riaperte per decreto governativo il 15 giugno, le fiere sfidano l’incertezza della ripartenza passando da Milano a Firenze, teatro dal 30 giugno al 2 luglio di Pitti Uomo. Il salone anticipa di pochi giorni Milano Unica (martedì 6 e mercoledì 7 luglio) e ha scelto Thebe Magugu (designer sudafricano vincitore del Premio LVMH) come special guest della sua 100esima edizione. “I tempi organizzativi sono stati molto stretti da quando il governo ha deciso di riaprire fiere e congressi – spiega Raffaello Napoleone, CEO di Pitti -. Notiamo che la problematica più sentita è quella della sicurezza, nonostante l’avanzamento delle campagne vaccinali”. Un’attenzione inevitabile, dato l’anno e più che ci portiamo sulle spalle. Il ruolo di apripista di Pitti è ribadito dalla presenza, al suo interno, di un’installazione particolare. In altre parole: una scultura multimediale che presenterà Mipel Lab, progetto del quale parleremo nelle prossime righe e che lega  Pitti con le fiere milanese di settembre, quelle che hanno trovato ragione comune nell’hashtag #strongertogether.

Tutte a Milano

Mipel Lab è un nuovo appuntamento fieristico annuale che debutterà in presenza a Milano a partire da settembre 2021, in contemporanea e in partnership con Lineapelle, con cui condividerà anche gli spazi. Piccolo passo indietro: Mipel, insieme a Micam e TheOne aprirà le danze fieristiche a Fieramilano Rho dal 19 al 21 settembre. A seguire, in strettissima consequenzialità temporale e di spazi, arriverà Lineapelle, in programma dal 22 al 24 settembre (nelle stesse date si svolgerà anche Simac Tanning Tech). Tutte quante fiere si snoderanno a fianco delle sfilate femminili della Milano Fashion Week (21 – 27 settembre) e anticipate dal Salone del Mobile (5 – 10 settembre).

La necessità di Lineapelle

“Finora, abbiamo avuto circa 600 adesioni di espositori provenienti da 18 Paesi – spiega Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle -. Lo riteniamo un segnale importante, anche perché quello che ci sentiamo ripetere è che Lineapelle è mancata. Questo perché la nostra fiera serve fisicamente per sviluppare la ricerca di materiali destinati a tutta l’industria della manifattura della moda, del design, dell’automotive. Abbiamo scelto, come lo scorso settembre, una formula molto semplificata, con stand unificati e soluzioni per garantire la massima sicurezza. Inevitabilmente, non ci saranno i molti visitatori stranieri, a partire dagli asiatici. Con loro, però, non abbiamo mai interrotto il rapporto grazie a una serie continua di iniziative in remoto. La sfida principale, però, è capire cosa offrire in futuro come evento espositivo: perché Lineapelle dovrà essere più di una fiera e arricchirsi di contenuti. Il digitale è complementare, ma non sostituirà l’esperienza fieristica del futuro”. Resta da dire, quindi, di Mipel Lab. In altre parole, un salone dedicato al sourcing pellettiero che trova in Lineapelle il partner elettivo naturale: un’iniziativa di sistema che promuove le migliori qualità della manifattura italiana e dei suoi distretti.

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