Un tempo era una scelta circolare creativa (quasi) d’avanguardia. Oggi è la regola: le griffe aprono progetti di valorizzazione dei propri scarti di produzione in modi vari e eventuali. Cercando di capire perché, eccone alcuni tra i più significativi
Una volta erano progetti speciali. Virtuosi, ma pur sempre caratterizzati da una visione creativa (quasi) inedita. Oggi sono quasi diventati la regola. Perché l’upcycling è uno strumento green dai forti connotati comunicativi. Le griffe lo sanno da sempre, perché qualcuna di loro va considerata, come vedremo, un pioniere in questo senso. Molte altre, invece, ci sono arrivate di rincorsa. Perché recuperare gli scarti di pellame non è soltanto un’attività utile. È una scelta circolare che piace e fa parlare di sé.
I pionieri della scelta circolare
Petit H di Hermès nasce nel 2010. Gli scarti di pelle, seta o porcellana hanno una nuova vita all’interno di questo laboratorio in cui i designer partono dalla materia prima disponibile per creare nuovi oggetti. Una piccola saliera è stata realizzata con un bottone pret-a-porter, vetro Saint-Louis, pelle e sughero. Tradizionali vasi di terracotta vengono trasformati in borse con l’aggiunta di cinghie di cuoio. Le possibilità di trasformazione sono illimitate. “La pelle e l’argilla sono materiali molto primitivi, ma la combinazione crea qualcosa di molto prezioso”, dichiara a thenationalnews.com Godefroy de Virieu, direttore creativo di Petit H.
L’Atelier di Chanel
Chanel possiede l’Atelier des Matières. Il suo obiettivo è la raccolta e la decostruzione di materiali per valorizzare accessori fashion abbandonati. L’Atelier raccoglie sia prodotti finiti (abiti, borse, piccola pelletteria, scarpe), sia materiali inutilizzati come i pellami. E non provengono solo dalle fabbriche Chanel. Una volta raccolti, l’Atelier li seleziona, li smonta, ne ricava i vari pezzi utili e li adopera per realizzare nuovi oggetti. Scarti di pelle, ad esempio, sono diventati manici di coltelli. “Quando raccogliamo i prodotti, iniziamo un processo di valorizzazione. Non mi piace il verbo riciclare, non è un termine attraente” afferma a Vogue Eric Dupont, direttore dello Sviluppo Sostenibile di Chanel e, dal 2020, a capo dell’Atelier des Matières.
Nona Source
Il progetto di upcycling più significativo (per una serie di ragioni) di LVMH si chiama Nona Source. Nasce nel 2021 ed è la prima piattaforma online che rivende (a chiunque) i materiali di scarto delle griffe controllate dal gigante francese del lusso. Nona Source offre ai giovani designer e ai nuovi marchi europei tessuti e pellami di fascia alta a prezzi competitivi per incoraggiare il riciclo creativo. “Acquistiamo deadstock dalle maison, li valutiamo e li rimettiamo in vendita a prezzi competitivi” spiega a Vogue Marie Falguera, una dei tre cofondatori del progetto.
I progetti di Kering
Kering sostiene vari progetti di upcycling. Dal 2018, il conglomerato del lusso collabora con La Réserve des Arts, ONG che raccoglie materiali di scarto e ritagli da aziende e istituzioni culturali della regione di Parigi e di Marsiglia, che poi vengono riutilizzati. Dal 2019 Kering sostiene Tissons la Solidarité, che sta sviluppando una formazione sull’upcycling per le sarte nell’ambito di un programma di reinserimento professionale. Nel 2018 è nato Gucci-Up, un progetto dedicato al recupero e al riutilizzo creativo di materiali di scarto tra cui la pelle. Tra il 2018 e il 2021, con Gucci Up sono state raccolte 1.500 tonnellate di scarti di pelle e tessuto dai fornitori della griffe. Dal 2020 il brand ammiraglio di Kering ha sviluppato un processo ecocompatibile per rimuovere loghi o altre personalizzazioni dalla pelle.
Burberry
Elvis & Kresse è stata fondata nel 2005 per salvare le manichette antincendio dismesse di Londra. Oggi l’azienda realizza borse e articoli per la casa con 15 diversi materiali di recupero. A collaborare con Elvis & Kresse è il marchio britannico Burberry, che conferisce gli scarti di pellame con cui vengono realizzati i prodotti della collezione Fire & Hide. Burberry ha anche finanziato un progetto di ricerca biennale, iniziato nel 2020, con The Hong Kong Research Institute of Textiles & Apparel per sviluppare un sistema per il riciclo della pelletteria.
Miu Miu
Upcycled by Miu Miu è una collezione speciale di abiti vintage rielaborati e trasformati dal marchio controllato dal gruppo Prada, accuratamente acquistati da negozi e mercati di abbigliamento vintage di tutto il mondo. Il progetto è stato lanciato a dicembre 2020 con una selezione di 80 abiti vintage. Dopo una collaborazione con Levi’s, a settembre 2022 Miu Miu ha lanciato un’edizione limitata di giacche in pelle acquistate nei mercati vintage di tutto il mondo, poi rielaborate, rimodellate e rifinite a mano in atelier. Giacche che hanno sfilato in passerella per la stagione Autunno-Inverno 2022.
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