La passione cinese per il lusso: ecco i brand più amati a Pechino

Per cominciare vi basti sapere che i primi tre sono francesi e che non ci vuole una gran fantasia per capire chi sono. Più importante, però, è una successiva consapevolezza: in generale, a Pechino, la pelletteria stravince

La domanda è semplicissima. La risposta (in realtà, più di una) abbastanza scontata. Ma anche, qui: fino a un certo punto. Agility Research & Strategy, una delle prime dieci società di consulenza di lusso a livello mondiale, si è chiesta quali siano i brand più amati a Pechino. Brand del lusso, ovviamente, che nella Cina (anche come reazione al dissesto generato d Covid) vedono una certezza assoluta per i propri meccanismi di sviluppo commerciale. I risultati hanno generato il report Agility China Luxury Brand Affinity Rankings che presentiamo nelle prossime righe.

I brand più amati a Pechino

Per redigere la classifica, Agility ha assegnato a ogni marchio un punteggio sulla base di 12 parametri. Ha vinto Chanel con un punteggio di 99 su 100. Dior è secondo con un punteggio di 87, seguito da Hermès con 83. Quest’ultimo sarebbe al primo posto per forza del marchio, ma i suoi prodotti, più esclusivi, hanno meno probabilità di essere effettivamente regalati e acquistati.

Il resto della classifica

La quarta posizione è occupata da un terzetto formato da LancômeEstée Lauder e Gucci, tutti con un punteggio di 77. RolexCartierLouis Vuitton e Armani completano la top ten. A proposito di Louis Vuitton, James Roy, direttore dell’ufficio Agility di Shanghai, commenta: “Non è considerato così influente come in passato”.

Chi ha vinto davvero

Al di là dei marchi, la vera vincitrice è la pelletteria. “I marchi con un’attività di pelletteria consolidata, una forte presenza digitale e una buona rete di negozi in Cina sono stati i veri vincitori”, commenta Mario Ortelli, managing partner di consulenti di lusso Ortelli & Co, a BoF, a proposito della performance dei big del lusso nel primo trimestre 2021.

Quello che comprano

Al di là della griffe, cosa comprano i cinesi? A rispondere ci aiuta Business of Fashion. La pandemia a Pechino non ha fatto impennare l’abbigliamento casalingo, come nel resto del mondo. Cercano prodotti comfort, minimalisti e disinvolti, senza tempo, su toni neutri. Una sorta di elegante informalità che non coincide con un’impennata nella richiesta di abiti da sera o scarpe col tacco. Ma ha avuto un altro effetto: ha dato una forte spinta agli accessori, soprattutto borse, per personalizzare e valorizzare l’outfit. Al punto che le boutique locali (e gli store di tutti i brand) ne stanno ampliando l’offerta.

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