Tutti insieme appassionatamente alla Milano Design Week

Il design va sempre più di moda. E viceversa. Tra griffe e arredo è scoppiata una sinergia che non conosce soste e confini. Come dimostra quanto si è ammirato dal 6 al 12 giugno 2022 durante la Milano Design Week. Un bagno di folla che riporta (per fortuna) ad atmosfera prepandemiche e dà senso a collaborazioni sempre strette e stimolanti. Un evento al quale ha partecipato anche Lineapelle

 

Tra moda e design è scoppiata la passione. Non ci riferiamo solo alle linee home delle griffe fashion, ma ai marchi (storici e affermati e anche giovani ed emergenti) che sempre più numerosi non resistono al fascino della Milano Design Week. Un reciproco scambio di sinergie in grado di ampliare i singoli target, aumentare la popolarità del brand e, di conseguenza, sviluppare nuovi potenziali, ma molto interessanti, orizzonti di vendita. L’ultima, ennesima conferma è arrivata dal 6 al 12 giugno in occasione del ritorno a pieno regime del Salone del Mobile di Milano.

Qualche numero non fa mai male

Al Salone del Mobile erano presenti 2.175 marchi, dei quali il 27% esteri, e 600 giovani designer. Le presenze registrate in 6 giorni sono state 262.608: il 61% erano straniere. Nel 2019 eravamo a quota 386.000 quando però c’erano anche oltre 42.000 visitatori tra cinesi e russi, assenti quest’anno. Complessivamente, invece, sono state 400.000 le presenze alla Milano Design Week che è tornata a invadere di suggestioni ed eventi la metropoli.

Reciproche esplorazioni

Un volume di visitatori che i brand di moda preferiscono non trascurare. Cosa che succede, in una certa maniera, da sempre. Ci sono state le brand extension su licenza in voga negli anni ’80. Sono nate le Home Collection sull’onda di quella lanciata da Giorgio Armani nel 2000. Ma, oggi, il rapporto tra design e fashion è molto complesso e variegato. Reciproche esplorazioni che non diluiscono la reputazione della griffe, ma, anzi, la rafforzano, con articoli potenzialmente più duraturi rispetto a quelli di prêt-à-porter. Viceversa, ai marchi del design, gli stilisti offrono un nuovo linguaggio grazie al quale arrivare ad una clientela più vasta e, spesso, più giovane. Molti se ne sono accorti e le incursioni della moda nel design sono sempre più frequenti e massicce.

Determinazione e interesse

“La moda è entrata nel mondo del design con determinazione”, ha spiegato a Vogue la designer di mobili Marta Sala. Alcune delle sue sedie utilizzano tessuti Loro Piana e fanno parte degli arredi delle boutique di Hermès. È solo un esempio di melting pot che ha avuto incredibili conferme di apprezzamento all’ultima Milano Design Week. Infatti, tra le collezioni che hanno suscitato più interesse ci sono state proprio quelle di marchi di design che hanno collaborato con stilisti di moda o quelle dei fashion brand ideate con i designer.

Milano Design Week 2022

Tra le griffe del lusso che hanno partecipato alla Milano Design Week troviamo Loewe e Louis Vuitton con la decima edizione del progetto Les Objets Nomades. Poi: Hermès, Brunello Cucinelli e Prada. Ancora: Dior con Philippe Starck, Ralph Lauren, Elie Saab. Senza dimenticare gli sguardi più “giovani” di Arthur Arbesser, Sunnei e Colville. Dall’altro lato ci sono i marchi di design che hanno collaborato con stilisti e brand moda. per esempio, Cassina con Virgil Abloh, Lodes con Diesel Living, Ginori 1735 con Off-White. Passando per l’installazione Floating Forest di Timberland e il temporary Fendi Bar di via Montenapoleone. Progetti e iniziative che non solo hanno avvolto il design in quella carta patinata tipica dei luxury brand della moda ma hanno qualificato la Design Week. Il design va di moda. Eccome se va di moda.

C’era anche Lineapelle

Da non dimenticare e a conferma della reciproca trasversalità della Milano Design Week: c’era anche Lineapelle che, nel suo Spazio di Palazzo Gorani, ha ospitato il progetto Shift to Regenerative Mobility che Hyundai Transys ha sviluppato con il salone milanese. Il tutto, in virtù di una partnership che ha coinvolto il gruppo conciario Dani, Manifattura di Domodossola, ATKO Planning, Dual e D-House by Dyloan. Per scoprirlo in tutti i suoi dettagli, anche visivi, cliccate qui. (mv)

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