Si chiama Terra Carta ed il manifesto di SMI – Sustainable Markets Initiative, progetto di disseminazione green lanciato da Sua Altezza Reale Carlo d’Inghilterra. Un documento programmatico che lavora per cooptare al suo interno i soggetti privati e associativi più attenti e propositivi in ambito green. Dallo scorso dicembre ne fa parte, su invito, anche UNIC – Concerie Italiane
Il 17 dicembre 2021 SMI – Sustainable Markets Initiative (progetto lanciato da Sua Altezza Reale Carlo d’Inghilterra) pubblica online la lista aggiornata dei supporter di Terra Carta, il suo manifesto. Tra di essi figura, avendo accettato l’invito a farne parte, anche UNIC – Concerie Italiane. Il risultato è importante perché non solo rappresenta un endorsementi di alto profilo. Lo è perché nasce da un acceso dibattito a distanza scaturito nei giorni (ai primi di novembre) di COP26 tra i conciatori e chi cerca senza sosta di denigrare e mistificare la pelle e la sua identità circolare. Per esempio: Stella McCartney. E perché offre alla pelle italiana un nuovo strumento di comunicazione del suo costante upgrading sostenibile.
L’endorsement del Principe Carlo
UNIC è stata accolta nel gruppo dei quasi 500 firmatari (sono 470 mentre scriviamo questo post) di Terra Carta. Il team è trasversale ai settori produttivi e dei servizi, è composto in prevalenza da player anglosassoni e ha sottoscritto un “piano di rilancio che pone Natura, Persone e Pianeta al centro della creazione di valore globale”. Un processo “che sfrutterà il potere prezioso e insostituibile della natura combinato con l’innovazione trasformativa e le risorse del settore privato”, spiega in una nota il Principe del Galles.
Come la Magna Carta
“Prendendo il nome dalla storica Magna Carta – si legge online -, che ha ispirato la fede nei diritti e nelle libertà fondamentali delle persone oltre 800 anni fa, Terra Carta mira a riunire le persone e il pianeta”. Obiettivo: “Dare diritti e valori fondamentali alla Natura, garantendo un impatto duraturo e un’eredità tangibile per questa generazione”. Per raggiugerlo, l’iniziativa individua e coopta quelle realtà del contesto privato, “leader del loro settore” e che “allo stesso tempo hanno una roadmap credibile, quindi sostenuta da dati scientifici riconosciuti” in riferimento alla gestione green della propria attività.
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