Quello che succederà al fashion system nel 2022

A raccontarlo, nel dettaglio, è il report The State of Fashion 2022, elaborato da Business of Fashion e McKinsey. Tra paradigmi che non lo sono più, come “piccolo è bello”, e segmenti sempre meno vitali (quello medio, per esempio) ecco cosa possiamo aspettarci dall’anno che sta arrivando

 

Fino all’arrivo della pandemia il paradigma era quello per il quale le aziende piccole erano le più flessibili e le più reattive, capaci di cambiare direzione e strategia in un attimo qualora il marcato lo avesse richiesto. I fatti hanno dimostrato che era un’illusione. Lo stop dei viaggi (con i consumatori che hanno riversato le proprie spese in patria), il boom delle vendite online, insieme ad un contesto generale in cui i consumi oscillano in base alle continue variazioni delle restrizioni imposte dai contagi, sono stati cambiamenti che i grandi gruppi del fashion system e del lusso hanno saputo interpretare meglio. Tant’è che, in alcuni casi, nel 2021 hanno registrato performance migliori rispetto al 2019. Bene, ma cosa accadrà nel 2022?

Quello che succederà al fashion system

No surprises: questo quadro non cambierà nel prossimo anno. Sebbene le vendite globali di moda cresceranno in media dal 3 all’8% rispetto ai livelli del 2019, ci saranno (pochi) gruppi che faranno meglio della media e molte altre aziende che lotteranno per la loro sopravvivenza. A spiegarlo è il report The State of Fashion 2022, elaborato da Business of Fashion e McKinsey, che suggerisce i probabili vincitori, che definisce come “super winners”.

Fascia media addio (e non solo)

Tra loro non ci saranno aziende che distribuiscono prodotti di fascia media, segmento per il quale è previsto un ulteriore assottigliamento. Non ci sarà nemmeno chi ha come mercato principale l’Europa, in ritardo rispetto a Cina e Stati Uniti, anche a causa della mancanza di turismo. Di contro, il brand che riuscirà ad attrarre i clienti in Cina e USA (con particolare riferimento alle giovani generazioni) avrà una grande opportunità di crescita.

Super winners

Ma chi modellerà il proprio business in base alle nuove e instabili condizioni di mercato? I grandi gruppi, of course. In altre parole: LVMHKeringRichemontHermèsChanel & co. Ma anche chi riuscirà a cogliere le opportunità che il 2022 porterà con sé. Non solo le vendite online, ma anche la voglia dei consumatori di aggiornare il proprio guardaroba di pari passo con il ritorno al lavoro in presenza e alle occasioni sociali. I consumatori finali saranno disposti ad acquistare i prodotti moda nonostante il previsto aumento dei prezzi, logica conseguenza dei problemi di logistica, dell’aumento della quotazione delle materie prime e dei costi di trasporto. Sfide che il settore moda e lusso dovrà affrontare anche nel prossimo anno, in particolare nel primo semestre.

Digitalmente sfidante

Il 2022 sarà anche l’anno in cui alcune tendenze avviate negli anni scorsi dovrebbero ulteriormente imporsi a far parlare di sé. Parliamo del mondo del Metaverso e degli NFT, della sensibilità verso la sostenibilità e della blockchain. Ma anche di un ricambio generazionale a tutti i livelli. Tema nel quale i giganti del lusso possono far valere il loro fascino e la maggiore capacità di attrarre talenti.

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